Resti pittorici greci che sono giunti fino a noi, non sono mai gli originali ma copie, talvolta molto posteriori, non di buona tecnica esecutiva e spesso modificate nella composizione con aggiunte o eliminazione di particolari.
Un rarissimo frammento originale è una piccola tavola dipinta che rappresenta una processione.
Processione sacrificale, ca 540 - 530 a.C. (cm 12,50 x 25,80)
Tavoletta in legno dipinta a tempera
Atene, museo Archeologico Nazionale
Per farci un'idea più ampia della pittura greca è quindi necessario valutare altre opere, e cioè i manufatti in terracotta dipinta dei quali abbiamo numerosi e significativi esempi, anfore, vasi, coppe e piatti realizzati da abili ceramisti e decorati da artigiani specializzati.
I temi della pittura vascolare sviluppatasi tra il VII e il VI sec. a.C. sono soprattutto figurativi.
In funzione delle tecniche impiegate per la decorazione, si individuano due stili.
Tecnica a figure nere su sfondo rosso (dal VII sec al 530 a.C.)
sullo sfondo naturale della ceramica cotta si dipingevano le figure con una vernice che, dopo una cottura ulteriore, diventava nera. Le linee all'interno delle figure erano ottenute con un'incisione sulla ceramica.
Achille e Aiace che giocano a dadi, 550 - 525 a.C.
anfora dipinta a figure nere, altezza cm 61
Museo Città del Vaticano
particolare
Tecnica a figure rosse su sfondo nero (dal 530 a.C. al VI sec. a.C.)
inversamente all'altra, veniva dipinto di nero lo sfondo del vaso e si lasciavano le figure e le decorazioni del colore rosso-bruno della terracotta. In questo caso la figura può essere maggiormente dettagliata poiché i lineamenti, i contorni e i panneggi non si ottengono più con graffito, ma attraverso la pittura di sottili linee rosse e nere, con grande accuratezza che rendono la pittura molto più verosimile.
Lotta di Eracle ed Anteo, ca 515 - 500 a.C.
altezza cm 44,80
Parigi, Museo del Louvre
particolare
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