martedì 21 marzo 2017

27 - La crisi della polis - Alessandro Magno - Età Ellenistica


La potenza e la fama di Atene riaccesero i contrasti con Sparta. 
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lunga guerra del Peloponneso (431 - 404 a.C.)
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vittoria di Sparta che non fu in grado di mantenere la sua egemonia
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 pochi anni di gloria anche per Tebe agli inizi del V sec a.C.
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indebolimento delle poleis e insicurezza furono le premesse
per la conquista macedone nel 338 a.C. da parte di Filippo II di Macedonia
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1° spedizione contro l'impero persiano compiuta dal suo successore
il figlio Alessandro III che fu poi chiamato Magno
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conquista dello stato persiano (dal 334 al 331 a.C.)

      l'impero di Alessandro Magno alla sua morte



Alla sua morte avvenuta nel 323 a.C. l'impero si sgretolò, trsformandosi in numerosi regni con a capo i suoi generali. Viene chiamata Età Ellenistica il periodo che va dalla morte di Alessandro Magno alla battaglia di Anzio (31 a.C.) anno che indica l'inizio dell'ascesa imperiale di Augusto. 




    Il mondo ellenistico alla vigilia della conquista romana



L'ARTE NELLA CRISI DELLA POLEIS

Nel periodo in cui gli antichi ideali morivano e si diffondeva la sfiducia nelle leggi divine e in quelle degli uomini, gli artisti, come tutti gli altri uomini, potevano contare solo sulle loro forze, contemplare con malinconia la vita, rivolgendosi non più a grandi ideali ma alle piccole cose quotidiane e alla propria interiorità.
Prassìtele (400 - 326 a.C.) è lo scultore ateniese che più di altri interpreta i modi di sentire ed essere del suo tempo.
Al contrario degli scultori finora trattati, egli preferiva l'utilizzo del marmo che a fine opera il pittore Nicia trattava con cere colorate.

Afrodite Cnidia, 364 - 363 a.C.
copia romana in marmo, altezza 251 cm.
Città del Vaticano

Apollo Sauroctnos, 360 a.C. 
copia romana in marmo, altezza 149 cm.
Parigi, Museo del Louvre

Ermes con Dioniso bambino, 340 - 330 a.C.
copia (o originale in marmo), altezza 215 cm.
Olimpia, Museo Archologico





La ricerca formale di Prassìtele è portata ad estreme conseguenze da Skòpas, scultore di Paro, (417 - 340 a.C.). 

Pothos, 350 - 325 a.C. 
copia romana in  marmo, altezza 180 cm.
Roma, Museo dei Conservatori

Pothos, particolare



Menade danzante, 335 - 330 a.C.
copia romana in marmo, altezza 45 cm.
Dresda




Lisippo (365 - 305 a.C.) e la conquista assoluta dello spazio.
Arrivo alla corte di Alessandro Magno e ne divenne lo scultore preferito, si tramanda che avendogli chiesto a quale artista si ispirasse, abbia risposto "non bisogna imitare un artista ma la natura"
Questo significava che più che un modello ideale come prescriveva il canone, bisognava rappresentare solo ciò che si vedeva. Era un fatto nuovo e rivoluzionario che chiunque potesse essere rappresentato anche se non atletico o bello.
   
Apoxyomenos, 320 a.c.
copia romana in marmo, altezza 200 cm.
Città del Vaticano

particolare del volto

particolare della posa vista di lato





   






26 - Fidia (ca 490 - 430 a.C.)

L'ateniese Fidia fu il maggior rappresentante dell'arte classica greca. Della sua biografia non si sa molto e la sua attività è conosciuta grazie alla trascrizione delle fonti e alle copie di opere tramandateci. Sono sue due grandi statue crisoelefantine (statue rivestite con chrysos, oro e elephas, avorio su base lignea), Athena Parthènos realizzata per il tempio posto sull'Acropoli di Atene, alta 12 metri e Zeus sedente in trono eseguita per il tempio di Olimpia.
con la realizzazione dell'Amazzone ferita appaiono le novità nella scultura di Fidia:
- si allontana dalla regola del chiasmo
- equilibrio ottenuto con l'appoggio della gamba destra e dell'asta trattenuta con un gesto 
  molto ampio delle due mani
- gamba sinistra non partecipa all'equilibrio della composizione, può protendersi in avanti 
  per mostrare la ferita

Amazzone ferita, ca 440 - 430 a.C.
copia romana in marmo, altezza 190 cm.
Roma, Musei capitolini

particolare

schema strutturale

Fidia realizzo tre statue in onore di Athena per l'Acropoli, l'Athena Lemnia era posta all'aperto e da tutti considerata l'opera più significativa dello scultore.

Athena Lemnia, 451 - 448 a.C.
copia romana in marmo da originale in bronzo, altezza 206,70 cm.


Nel 447 a.C. nel programma di rinnovamento dell'Acropoli promosso da Pericle, viene affidato a Fidia l'incarico di supervisore dei lavori e la realizzazione delle sculture per il Partenone che furono ultimate nel 432 a.C., ma accusato di comportamento sacrilegio gli fu attribuito il furto dell'oro affidatogli per la statua di Athena Parthenos, fuggi ad Olimpia dove lavorò alla grande statua di Zeus.

Il Tempio è di ordine dorico, periptero, octastilo. La cella divisa in tre navate da due file di colonne doriche sovrapposte. Alle spalle della cella è presente un locale più piccolo, il parthenon (stanza delle vergini) dove le ragazze tessevano e ricamavano il peplo da offrire alla dea. La copertura dei due ambienti è un soffitto a cassettoni.



Partenone, fronte orientale


Ricostruzione acquerellata, disegno di A. Piccard, 1845 - 1846, Parigi 





correzioni ottiche
                                                            E - come appare a chi arriva al tempio
                                                            F - come apparirebbe senza correzioni
                                                            G - correzioni apportate



 correzioni apportate nel piano di imposta del tempio

disposizione delle sculture


2 delle 92 metope (oggi ne restano 19) 438 a.C.
altezza 125 cm., larghezza 120 cm.

Londra, British Museum




Frontone ovest del Partenone
Fidia e collaboratori
Londra, British Museum



particolare



particolare

domenica 19 marzo 2017

25 - L'Equilibrio Raggiunto - Policleto di Argo (attivo tra 465 e 417 ca a.C.)

Policleto, un bronzista di Argo, riuscì a dare una soluzione definitiva ai problemi della statuaria greca, dare in una sola statua il senso del movimento e quello della stasi.
E' con lui che si considera iniziata la cosiddetta "arte classica".
Studiò molti corpi e le loro proporzioni per arrivare alle perfette proporzioni del corpo umano formulate in un trattato, il Canone (dal greco kanòn, norma, regola).
Secondo il canone policleteo ogni elemento del corpo umano doveva essere rappresentato proporzionalmente:
- la testa 1/8 dell'intero corpo
- il busto doveva corrispondere a 3 teste
- le gambe a 4 teste

Realizzò intorno al 445 a.C. il Dorìforo (dòry, lancia e phèrein, portare) rispettando le proporzioni da lui teorizzate.



copia romana in marmo da originale bronzeo, altezza 212 cm
Napoli, Museo Archeologico Nazionale 







le novità stilistiche di Policleto sono:
1 . l'ordine proporzionale (Canone)
2 . il chiasmo
3 . la ponderazione 
4 . la "perfezione" naturalistica




Diadumeno, ca 420 a.C.
copia in marmo, altezza 186 cm.
Atene, Museo nazionale



Amazzone ferita, ca 440 - 430 a.C.
copia in marmo, altezza 202 cm.
Roma, Musei Capitolini


giovedì 9 marzo 2017

24 - L'inizio del Periodo Classico

Inquadramento storico - il primato di Atene


dal 490 al 479 a.C. ------------- la Persia che aveva già assoggettato l'Asia Minore, punta                                                       all'espansione verso Occidente sotto la guida di Dario


490 a.C. --------------------------- prima spedizione fermata a Maratòna dall'esercito ateniese



nel 480 a.C. circa --------------- Serse, figlio di Dario, tenta nuovamente l'impresa di 
                                                conquista, i Greci comprendono che devono mettere da parte 
                                                le rivalità delle poleis per contrastare i Persiani e, riuniti in                                                       una coalizione, sconfiggono la flotta di Serse a Salamina, di                                                   fronte ad Atene, dopo la sconfitta subita dagli Spartani al 
                                                passo delle Termòpoli e l'incendio devastante di Atene.


Questi eventi storici determinarono l'ascesa politico-militare di Atene che nel giro di pochi decenni costruì un impero comprendente tutte le terre e le isole bagnate dal Mar Egeo e diventò la prima città greca.

Il periodo più florido della città fu quando fu retta da Pericle (495 - 429 a.C), uno dei più grandi uomini politici del tempo, artefice dello sviluppo economico, culturale e politico della città, egli concretizzò in Atene la vera democrazia.

Fu sotto la sua guida che la capitale attica venne dotata di importanti complessi edilizi.
Nel 447 a.C. fu ricostruita l'Acropoli.
Questo è il cosiddetto Periodo Classico o Età dell'Oro, quello in cui l'arte greca giunse al suo massimo, periodo che si considera esaurito nel 323 a.C. con la morte di Alessandro Magno.



La Statuaria Greca - alla ricerca dell'equilibrio

Fino alla fine delle guerre Persiane muta la statuaria greca, e questo periodo che precede il periodo classico è chiamato severo
- scompare il sorriso delle statue arcaiche
- la testa non sembra più scolpita per piani ortogonali ma assume una forma sferica
- il volto trova le giuste proporzioni nella collocazione delle sue parti
- la massa muscolare si distribuisce su tutto il corpo
- le spalle si arrotondano
- il busto si espande ed esprime potenza
- l'addome perde la sua forma a V e si disegna attorno ad un arco di cerchio
- le gambe si assottigliano verso le ginocchia 
- le proporzioni sono slanciate

Anche la posizione del soggetto rappresentato pian piano muta, non più rigidamente statico, assume un atteggiamento che gli da maggiore vitalità.
L'esempio più importante di questa trasformazione è:


Efebo, ca 480 a.C., 
marmo, altezza 86 cm
Atene, Museo dell'Acropoli

La perfetta geometria delle statue arcaiche qui è abbandonata: la testa rompe la frontalità, la linea delle anche è leggermente piegata verso il basso e anche la linea delle spalle non è dritta. L'efebo ha la gamba destra leggermente piegata , nell'atto di compiere un passo, e da questo suo movimento della gamba ne derivano quello delle anche e della schiena.

Se il marmo era stato il materiale preferito dagli scultori arcaici, quello che meglio esprimeva lo spirito dello stile severo, fu il bronzo che permetteva maggiore libertà compositiva e, grazie alla sua maggiore resistenza, evitava l'utilizzo di sostegni esterni necessari nelle sculture in pietra.



Zeus di capo Artemisio, ca 460 a.c., 
bronzo, altezza cm 209
Atene, Museo Nazionale 






Bronzo A, ca 450 a.C.
bronzo, altezza cm. 198
Bronzo B, ca 450 a.C.
bronzo, altezza cm 197
Reggio Calabria, Museo Nazionale


domenica 5 marzo 2017

23 - La Pittura Vascolare

Resti pittorici greci che sono giunti fino a noi, non sono mai gli originali ma copie, talvolta molto posteriori, non di buona tecnica esecutiva e spesso modificate nella composizione con aggiunte o eliminazione di particolari.
Un rarissimo frammento originale è una piccola tavola dipinta che rappresenta una processione.


 Processione sacrificale, ca 540 - 530 a.C. (cm 12,50 x 25,80) 
Tavoletta in legno dipinta a tempera
Atene, museo Archeologico Nazionale

Per farci un'idea più ampia della pittura greca è quindi necessario valutare altre opere, e cioè i manufatti in terracotta dipinta dei quali abbiamo numerosi e significativi esempi, anfore, vasi, coppe e piatti realizzati da abili ceramisti e decorati da artigiani specializzati.

I temi della pittura vascolare sviluppatasi tra il VII e il VI sec. a.C. sono soprattutto figurativi.
In funzione delle tecniche impiegate per la decorazione, si individuano due stili.

Tecnica a figure nere su sfondo rosso (dal VII sec al 530 a.C.)
sullo sfondo naturale della ceramica cotta si dipingevano le figure con una vernice che, dopo una cottura ulteriore, diventava nera. Le linee all'interno delle figure erano ottenute con un'incisione sulla ceramica.


Achille e Aiace che giocano a dadi, 550 - 525 a.C.
anfora dipinta a figure nere, altezza cm 61
Museo Città del Vaticano

particolare



Tecnica a figure rosse su sfondo nero (dal 530 a.C. al VI sec. a.C.)
inversamente all'altra, veniva dipinto di nero lo sfondo del vaso e si lasciavano le figure e le decorazioni del colore rosso-bruno della terracotta. In questo caso la figura può essere maggiormente dettagliata poiché i lineamenti, i contorni e i panneggi non si ottengono più con graffito, ma attraverso la pittura di sottili linee rosse e nere, con grande accuratezza che rendono la pittura molto più verosimile.

Lotta di Eracle ed Anteo, ca 515 - 500 a.C.
altezza cm 44,80
Parigi, Museo del Louvre

particolare







22 - Le Decorazioni del Tempio

Il frontone del tempio di forma triangolare e con un'altezza limitata, obbligava ad adattare le figure alla conformazione dello spazio.
Inizialmente la soluzione adottata fu quella di ridurre via via l'altezza delle figure senza curarsi dell'immagine sproporzionata che ne derivava.


Ne è un esempio il frontone del Tempio di Artemide a Corfù (VII - VI sec. a.C.)






Una soluzione molto diversa fu fu adottata nel frontone dell'antico Tempio di Athena (500 - 480 a.C. ca) dove i corpi nelle varie posizioni e ondulati si adattano con armonia allo spazio.

Frontone Occidentale del Tempio di Athena nell'isola di Egina 

ricostruzione del XIX secolo, china acquerellata
Parigi, Ecole Nationale des Beaux- Arts




parti del frontone in marmo
Monaco di Baviera, Gliptoteca