Nel Periodo Arcaico il commercio con l'Asia Minore e il Vicino Oriente insieme allo sviluppo delle poleis e al conseguente incremento demografico determinano un maggior benessere generale. Tutto questo comporta un continuo incremento di richiesta di beni di consumo, soprattutto prodotti agricoli e manufatti artigianali, con la naturale propensione delle poleis ad una crescita che il territorio greco montuoso non permette. Ecco allora che nel VII secolo a.C. si sviluppa una politica di colonizzazione verso le vicine ed ospitali coste mediterranee: Sicilia, Spagna, Francia e soprattutto Italia Meridionale, territori che saranno denominati poi dai romani Magna Grecia proprio a significare la grandezza e l'importanza.
Ad oriente la colonizzazione coinvolge le coste dell'Asia Minore (odierna Turchia).
All'interno delle poleis, sempre picriche e potenti, l'arte riceve un grande impulso.
Sorgono le prime costruzioni architettoniche, soprattutto templi e santuari.
Contemporaneamente la scultura si evolve e la pittura vascolare abbandona l'impostazione geometrica e si orienta verso la rappresentazione della figura umana.
IL TEMPIO E LE SUE TIPOLOGIE
Il Tempio è la struttura architettonica che più di ogni altra riassume lo spirito greco. E' la dimora terrena degli dei e, alla sua costruzione prima e al suo perfezionamento poi, i greci dedicano tutto il loro ingegno.
La loro religione è politeista, credono a più divinità con caratteristiche fisiche e sentimenti uguali a quelli umani e sono quindi soggetti esattamente come gli uomini al Destino o Fato, cioè qualcosa di superiore ed ineluttabile.
Il tempio greco nasce e si sviluppa parallelamente alla casa, inizialmente in mattoni crudi e copertura in legno e paglia.
La disposizione degli spazi interni del tempio possono variare ma alcuni elementi sono sempre presenti e ricorrenti
NAOS --------> cella dove viene esclusivamente custodito il simulacro del dio a cui il
tempio è dedicato, è sempre unica e presenta una pianta rettangolare
alla quale si accede da un'unica porta che si apre sul lato minore
rivolto ad oriente. Risulto oscuro, rischiarato da bracieri.
PRONAO --------> spazio porticato antistante la cella, ha funzione di filtro tra l'esterno (realtà
umana) e la cella (realtà divina).
In base al numero e alla disposizione delle colonne che costituiscono il pronao, il tempio greco assume diverse denominazioni, classificate dal trattatista romano Vitruvio (I sec a.c.).
in antis ------> prende il nome dai due pilastri quadrangolari (ànte) al termine dello spartito
murario tra le quali sono collocate due colonne
doppiamente in antis ------> presenta sul retro un secondo pronao che prende il nome di
opistòdomo (dietro-casa) aveva solo funzioni estetiche,
conferiva al tempio un aspetto più simmetrico e quindi più
equilibrato
pròstilo ------> stessa pianta di quello in antis ma le colonne sono quattro, due anche davanti
le ànte in questo caso il tempio caso il tempio viene chiamato tetràstilo,
se le colonne sono sei abbiamo un tempio esàstilo, se sette eptàstilo, se
sono otto octàstilo, se nove ennàstilo, se sono dieci decàstilo
anfipròstilo ------> è il raddoppiamento di quello prostilo (amphi in greco significa
da ambo i lati)
perìptero ------> è circondato di colonne lungo tutto il perimetro, si forma così un portico
continuo chiamato perìstasi
nello pseudoperìptero abbiamo un falso (pseudos) portico
dìptero ------> doppio colonnato (dìs significa doppio), le colonne sono perfettamente
allineate
pseudodìptero in realtà il colonnato non si raddoppia ma è posto ad una
distanza doppia dal diptero e potrebbe quindi ospitare un'altra fila di colonne
monòptero ------> è l'unico insieme a quello a tholos a non avere pianta rettangolare ma
circolare. Non ha naòs e quindi la statua del dio è posta al centro del
colonnato
Inseriamo in questo elenco anche un tempio meno consueto, il tempio ipètro utilizzato solo in caso di realizzazione di templi molto grandi e monumentali, non ha copertura proprio per la difficoltà che ci sarebbe stata nel realizzarla.