Col nome di popoli dell'Italia antica o, comunemente popolazioni italiche s'intendono le comunità che abitarono la penisola italiana prima dell'ascesa di Roma.
A causa della forte influenza che gli etruschi ebbero su tutti gli antichi popoli italici, spesso si parla di "civiltà etrusco-italica".
La posizione geografica dell'Italia, distesa nel mar Mediterraneo, ne favorisce i rapporti con le regioni circostanti e contemporaneamente la sua natura prevalentemente montuosa tende a separare e isolare le popolazioni nelle varie regioni geografiche.
popolazioni italiche
I reperti relativi a queste prime civiltà italiche ci indicano che erano pastori e agricoltori, ma in assenza di testimonianze architettoniche ci dicono poco della loro spiritualità e organizzazione sociale, si suppone avessero riti che prevedevano la cremazione, le urne avevano semplici incisioni impresse nell’argilla fresca.
Tra il IX e il VII sec. a.C. si afferma un nuovo e importante popolo nella penisola italiana: gli Etruschi.
La loro civiltà raffinata, è l'unica a poter essere paragonata alle grandi civiltà del vicino oriente per grado di sviluppo artistico e per l'organizzazione della vita sociale ed economica.
Cartina dei territori abitati dagli Etruschi tra 800 a.C. e 500 a.C.
espansioni con indicate le città Etrusche
Poco si sa delle origini di questo popolo, ne cominciamo ad avere notizie tra il VII e il V sec. a.C. quando, nel periodo della loro massima espansione, devono confrontarsi a nord con i Celti e soprattutto a sud con i coloni greci che sconfiggono gli etruschi prima nella battaglia di Arìcia e poi a Cuma, respingendoli dal Lazio e dalla Campania.
Rientrati nei primitivi confini tra Arno e Tevere, vengono incalzati dalla nascente potenza di Roma che espugna prima Veio e poi sconfiggono definitivamente gli Etruschi ad Arezzo nel 295 a.C.
Nel 265 a.C. l'Etruria è definitivamente sottomessa.
Tra le due popolazione si avvia un lento e continuo processo di integrazione fino all'89 a.C. quando gli Etruschi saranno considerati a tutti gli effetti cittadini romani.
ARTE E RELIGIONE ETRUSCA
L'uomo greco abbiamo visto essere in età classica consapevole delle sue forze e capace di costruire la propria vita, l'uomo etrusco sembra invece sembra subire un destino ignoto e si sente costretto ad assecondare il volere degli Dei, interpretandone i segni e cercando di ottenere la sua benevolenza.
Hanno una visione cupa della morte, considerano gli Dei ostili e non hanno con loro il rapporto confidenziale che avevano i Greci.
Una tomba decorosa, corredata di utensili e offerte pensavano li preservasse da punizioni eterne.
La religione era il tramite per interpretare la volontà divina e compiacerli, di conseguenza la classe dei sacerdoti era potente e stimata, e si riteneva sapessero comprendere i segni degli Dei attraverso l'osservazione dei fulmini, del volo degli uccelli, della traiettoria del fumo di incenso e soprattutto le viscere degli animali.
LA CITTA'
primi villaggi ----> capanne in legno, argilla e paglia
a pianta quadrata, rettangolare o ovale con tetti a due spioventi
collocazione mai casuale ma dovuta a scelte di carattere economico
o strategico
dal VI sec. a.C. ----> gli insediamenti sorgono solo dopo che i sacerdoti hanno avuto
l'assenso divino, vengono tracciati i due assi principali, perpendicolari
tra loro, con un aratro e poi il perimetro solitamente quadrangolare
le insule che si ottengono vengono poi edificate con grandi case di
mattoni, anche plurifamiliari
ricostruzione planimetrica della città etrusca nel comune di Marzabotto fine VI sec. a.C.
Le città etrusche sono circondate da mura che, insieme ai basamenti dei templi, sono gli unici esempi di architettura in pietra, pietra calcarea e tufo, i materiali tipici dell'Etruria.
L'ingresso alla città avviene tramite porte, solitamente quattro, realizzate con strutture ad arco.
Volterra, Porta all'Arco, III-II sec a.C.
L'abitazione etrusca, nasce dall'evoluzione della capanna, gradualmente il legno, il fango e la paglia vengono sostituiti da muratura e laterizio.
1 - fauces (ingresso)
2 - tabernae (botteghe artigiane)
3 - atrium (spazio aperto e distributivo al centro della casa)
4 - impluvium (vasca all'interno dell'atrio per raccogliere acqua piovana)
5 - tablinium (locale principale situato in fondo all'atrio)
6 - hortus (orto, giardino)
7 - triclinium (sala da pranzo)
8 - alae (ambienti laterali)
9 - cubiculum (camera)
IL TEMPIO
Scarsi sono i resti di templi etruschi, perché erano utilizzati materiali deperibili.
Orvieto, Tempio Etrusco del Belvedere
ricostruzione del Tempio Etrusco
L'ARCHITETTURA FUNERARIA
Il rapporto di sudditanza nel quale gli Etruschi si pongono rispetto alle divinità li spinge a privilegiare l'architettura funeraria.
La tomba assume le caratteristiche che aveva la casa e contiene cibi, bevande, utensili, arredi. Poiché la tomba è buia doveva essere vivacemente decorata.
le tombe erano riunite in necropoli, vere e proprie città dei morti, poste fuori dalla cinta muraria della città dei vivi.
Tre erano le principali tipologie costruttive:
- costruzioni ipogèe
completamente sotterranee, semisotterranee, oppure scavate nella roccia anche
riutilizzando grotte naturali o ricavate nei ciglioni delle rupi
Necropoli di Buca delle Fate
- costruzioni a tumulo
generalmente costituite da una struttura circolare chiamata tamburo (zoccolo) costruita in
blocchi di pietra, squadrata e murata a secco, sormontata da una "cupola" in lastre di
pietra disposte in cerchi concentrici con diametro decrescente
Cerveteri, necropoli della Banditaccia, tomba a Tumulo
Populonia, Necropoli di S. Cerbone, Tomba dei Carri
- costruzioni a edicola
casette rettangolari in pietra con tetto a due falde, ad ambiente unico e
generalmente costruite all'aperto, queste tipologie di tombe rappresentano una rarità
Populonia, Necropoli di S. Cerbone, Tomba del bronzetto dell'Offerente
LA PITTURA FUNERARIA
Essendo andata quasi completamente distrutta la pittura greca, quella etrusca costituisce la prima e più importante testimonianza dell'arte figurativa occidentale d'epoca preromana.
La maggior parte delle pitture murali provengono dalla necropoli di Tarquinia.
Sono databili tra VI e V sec. a.C. e rappresentano soprattutto scene di funerali, accompagnati da banchetti, danze, canti e giochi. La tecnica è quella dell'affresco, la pittura è piatta e uniforme infatti solo dopo la metà del IV secolo verrà introdotto una sorta di chiaroscuro calibrando l'intensità delle pennellate. La figura umana segue schemi precisi e caratterizzata da una grande libertà nella rappresentazione del movimento e delle proporzioni.
Tarquinia, Tomba delle Leonesse 530-520 a.C.
Altra forma di pittura degli etruschi era la pittura vascolare diffusa già dall'VIII sec a.C.
Diversi sono gli stili in base al tipo di ceramica utilizzata e alle tecniche. Innegabili le affinità con la coeva ceramica greca.
cratere a calice con scena mitologica da Vulci, 330-300 a.C.
Parigi, Biblioteca Nazionale
particolare
Charun che attende la morte per trascinare il defunto nell'aldilà
LA SCULTURA
Non diversamente dalle altre forma d'arte, anche la scultura è considerata dagli Etruschi, funzionale ad esigenze di carattere religioso e funerario. Risente dell'influsso greco, ma solo esteriormente in quanto molto diversa nell'espressione della naturalezza e dell'equilibrio classico greco.
I canòpi sono i più antichi esempi di scultura a tuttotondo (VII-VI sec. a.C.), vasi destinati a contenere le ceneri dei defunti. Hanno forma antropomorfa, possono essere in terracotta o bronzo, i volti hanno lineamenti fortemente stilizzati, zigomi larghi, labbra serrate e capelli "a caschetto".
canòpo di Cetona (Siena), prima metà del VII sec. a.C.
terracotta, altezza 60 cm.
Firenze, Museo Archeologico Nazionale
canòpo su tronetto, prima metà del VI sec. a.C.
terracotta, altezza 60 cm.
Chiusi, Museo Archeologico
A partire dal VI secolo assume grande importanza la realizzazione di sarcofaghi. Scolpiti in pietra o terracotta, sono composti di una parte inferiore cava decorata a bassorilievo e una superiore con funzione di coperchio.
Il coperchio è una realizzazione completamente originale, tipica etrusca, imita un letto sul quale il defunto è rappresentato in posizione semisdraiata, quasi stesse partecipando ad un banchetto.
In molti sarcofaghi accanto al defunto viene rappresentata la moglie.
Le espressioni dei volti e la postura hanno schemi tradizionali anche se si nota un maggiore affinamento della tecnica del ritratto.
Sarcofago degli Sposi, 520 a.c. ca
terracotta lunghezza 220 cm.
da Cerveteri ora a Roma, Museo Nazionale di Valle Giulia
Alla statuaria funeraria si aggiunge quella di carattere religioso e votivo.
Di seguito i tre maggiori esempi di scultura bronzea etrusca.
Lupa Capitolina, V sec. a.C.
bronzo, lunghezza cm. 114
Roma, Museo dei Conservatori
Chimera, fine V- inizi IV sec. a.C.
bronzo, lunghezza cm. 129
da Arezzo ora a Firenze, Museo Archeologico Nazionale
Arringatore, fine II-inizi I sec. a.C.
bronzo altezza cm. 170
dall'area perugina ora a Firenze, Museo Archeologico Nazionale